BENVENUTI


BENVENUTI



I gruppi e le associazioni
che hanno lavorato per il monitoraggio e il miglioramento del PTCP della Provincia di Monza e Brianza,
proseguono con l'attività di coordinamento, scambio e diffusione d'informazioni sulle operatività del territorio.

SPICCHIAMO INSIEME IL VOLO PER TUTELARE L'AMBIENTE e FERMARE IL CONSUMO DI SUOLO.

BUON LAVORO A TUTTI.

Per contatti e invio materiali cliccare
stopconsumosuolo@gmail.com

domenica 5 gennaio 2014

PTCP: L'ASSALTO CONTINUA



Continuano a fioccare i ricorsi al TAR da parte delle amministrazioni comunali brianzole contro il PTCP della Provincia di MB.
Dopo  i ricorsi di  Concorezzo, Bernareggio, Cornate, Sulbiate, Triuggio e Usmate, si sono ora aggiunti Giussano e Vimercate.
Sono ricorsi "trasversali", nel senso che parliamo di amministrazioni sia di centrodestra sia di centrosinistra, purtroppo in questo caso accumunate da dichiarazioni difficilmente condivisibili (vedi articoli allegati).
Non è bello constatare l'uso disinvolto della rivendicazione della propria autonomia nell'avere il diritto di decidere "come e dove costruire nella provincia più cementificata d'Italia". (citazione tratta dal blog Brianza Centrale che condividiamo in pieno)
C'è un allergia viscerale a qualsivoglia tentativo di pianificazione che abbia una visione più amplia e globale, a partire dal livello provinciale.
Così si rivendica la "patria potesta localista", non considerando lo stato di "disastro urbanistico" in cui versa la Brianza monzese, ridotta (fatto salvo alcune residue zone) ad una piastra di cemento e asfalto, tant'è da risultare la PIU' CEMENTIFICATA D'ITALIA.


L'abbiamo già detto, in questo PCTP ci sono luci ed ombre.
Come gruppi ed associazioni ambientaliste de l'OSSERVATORIO PTCP DI MONZA E BRIANZA avremmo voluto regole più stringenti, più aree tutelate in modo più deciso e con questi obbiettivi, nella nostra più completa autonomia operativa e di giudizio, abbiamo interloquito con un alcuni Consiglieri Provinciali del PD sensibili al tema.
Questo ha indubbiamente consentito il miglioramento, sotto molti aspetti, del PTCP.
Abbiamo scelto la strada di esserci e continueremo ad essere presenti, proseguendo nel nostro rapporto con quei consiglieri che si sono dimostrati attenti alle nostre istanze, cercando di evitare che il PTCP sia depotenziato da ricorsi al TAR o da future richieste di modifiche o varianti  "al ribasso" da parte sia dei privati sia delle amministrazioni comunali.
Per questo, sin d'ora, chiediamo all'Istituzione Provincia di resistere in tutti i gradi di giudizio ai ricorsi.
Faremo altresì la nostra parte, con la nostra rappresentanza in sede del previsto Osservatorio Provinciale, per promuovere la necessità dello STOP AL CONSUMO DI SUOLO, utilizzando tutte le attribuzioni di cui è stato investito l'Osservatorio Provinciale.
In una Provincia, in un ambito territoriale dove si è superato ampiamente la soglia di tollerabilità dell'edificato, è fuori luogo continuare a pensare e a puntare sull'edilizia quale motore di sviluppo, sopratutto quando una fetta consistente di quanto recentemente costruito risulta vuoto ed inutilizzato e quindi, rispondente a fattori speculativi e non a reali bisogni insediativi.
Gli articoli su Giussano e Vimercate:

Piano regolatore. Il Comune contro la Provincia. Ricorso al Tar

di Marco Dozio da il Giorno del 29/12/013

LA PROVINCIA di Monza trascinata in tribunale dal Comune di Vimercate. Che ha scelto di ricorrere al Tar per bloccare gli effetti del Ptcp, il Piano regolatore provinciale mal digerito da una nutrita schiera di municipi, gelosi delle proprie prerogative in ambito di pianificazione territoriale. Ogni campanile vuole salvaguardare l’autonomia di decidere dove e come costruire. Senza subire le imposizioni di Palazzo Grossi che in sostanza ha vincolato tutte le aree verdi brianzole, nella speranza di arginare la cementificazione galoppante. «Ma noi siamo una realtà virtuosa. Nel Pgt abbiamo ridotto le aree edificabili di oltre mezzo milione di metri quadri», spiega il vicesindaco e assessore all’Urbanistica Corrado Boccoli, argomentando le ragioni di un ricorso che vede Vimercate capofila di un dissenso ampio e trasversale, che nella Brianza orientale coinvolge Giunte di centrodestra (Concorezzo, Cornate, Bernareggio) e di centrosinistra (Usmate). Il punto è che il Ptcp rischia di mandare in fumo il nuovo quartiere ipotizzato nei campi tra la Bananina e l’ex Provinciale Sp2: un comparto di case e negozi che dovrebbe accogliere anche il trasloco e l’ampliamento dell’Esselunga. «Si tratta dell’ultimo e definitivo ambito di espansione della città», assicura Boccoli, che nell’elenco dei progetti bloccati dalla Provincia inserisce le 4 palazzine del piano di lottizzazione di Cascina Castellazzo. «Interventi piccoli e grandi rischiano di non partire nonostante sia già stata approvata la convenzione con gli operatori: in linea di principio il Ptcp afferma istanze condivisibili, in particolare l’esigenza di preservare le aree verdi, ma occorre trovare un equilibrio tra necessità di sviluppo e tutela ambientale». Per Boccoli è in ballo anche una questione più generale che riguarda l’interazione tra i diversi enti locali. Ovvero chi deve fare cosa. La Provincia, in altre parole, non avrebbe rispettato l’autorità dei Comuni commettendo un’invasione di campo. «Il Ptcp nei fatti ha ridotto le competenze assegnate per legge ai Comuni in termini di pianificazione urbana e ambientale».
L’unica speranza per ricomporre il dissidio, prima della sfida in tribunale, è affidata alla convocazione di un tavolo di confronto. «La Provincia non ci ha concesso il tempo necessario per impostare una concertazione, quindi siamo stati costretti a presentare il ricorso. Ma da parte nostra abbiamo la volontà, se sarà possibile, di trovare una soluzione alternativa all’aula giudiziaria: per questo motivo abbiamo chiesto l’apertura di un tavolo di confronto». Eppure a scorrere il documento provinciale qualche elemento di sintonia tra Palazzo Trotti e Palazzo Grossi spunta qua e là. «Condividiamo pienamente la norma sull’eliminazione dei cartelloni pubblicitari dalle strade provinciali: è un passo in avanti nella direzione della tutela paesaggistica».

MEDA: SUGGERIMENTI AMBIENTALISTI ALLA VARIANTE AL PGT

 

I gruppi del coordinamento ambientalista de l'OSSERVATORIO PTCP, del COMITATO PER IL PARCO BRIANZA CENTRALE, di SINISTRA E AMBIENTE DI MEDA hanno protocollato, ai sensi dell'art 13 comma 2 della Legge Regionale 12/2005, i suggerimenti all' amministrazione di Meda, propedeutici all'elaborazione della VARIANTE GENERALE AL PGT (Piano di Governo del Territorio) di MEDA.
 
I SUGGERIMENTI E LE PROPOSTE PRESENTATE 
dalla LISTA SINISTRA E AMBIENTE DI MEDA


I SUGGERIMENTI E LE PROPOSTE PRESENTATE 
dall' OSSERVATORIO PTCP e da BRIANZA CENTRALE

I SUGGERIMENTI AMBIENTALISTI AL PGT DI SEVESO

Mappa del Comune di Seveso (MB) nel 2013
In data 19/12/013, il Circolo Legambiente Laura Conti di Seveso e l'Osservatorio PTCP di Monza e Brianza hanno presentato al Comune di Seveso un documento con dettagliati suggerimenti in vista dell'elaborazione del PGT.
Di seguito pubblichiamo il testo completo.

venerdì 3 gennaio 2014

SUL PIANO D'INTERVENTO INTEGRATO DI P.LE VIRGILIO A MONZA

Il Piano d'Intervento Integrato di Piazzale Virgilio a Monza
Comunicato
delle associazioni ambientaliste e dei comitati
sull’avvenuta approvazione del Pii di piazzale Virgilio a MONZA

Giovedì 19 dicembre scorso, la maggioranza che governa Monza, ha approvato in Consiglio comunale il Piano attuativo di piazzale Virgilio. Le osservazione delle associazioni ambientaliste e di alcuni comitati di cittadini sono state respinte nonostante chiedessero aspetti migliorativi di quel Piano: reali cessioni a verde di aree e non monetizzazioni, una minore quantità di residenziale, la correzione di alcuni vistosi errori e mancati aggiornamenti nella documentazioni, fatti rilevare anche dalla Provincia relativamente alla viabilità.   
“Riqualificazione” delle aree dismesse: ora, con quest’ultimo Pii, abbiamo un esempio concreto di cosa questo potrebbe significare a Monza. Edilizia residenziale tout court che andrà a ingrossare le quantità già abnormi di vani inutilizzati. Ci chiediamo: quanti alloggi a canone sociale in questo intervento? Quanti convenzionati? Quale impegno per insediare piccole o medie attività produttive, o di servizio, o di terziario avanzato, magari green?
Saturare le aree dismesse, che sono la chiave per il rilancio della nostra città, con interventi di edilizia residenziale vuol dire giocarsi il futuro di Monza. Con l’effetto collaterale che quando queste aree saranno saturate, nel giro di qualche anno, si aprirà nuovamente la strada alla compromissione delle aree libere (i vincoli dei PLIS e del PTCP reggono fino a un certo punto).
Il Documento di inquadramento dei Pii era stato approvato nella primavera scorsa in tutta fretta rimandando l’approfondimento ai singoli casi. Come dimostra l’iter di approvazione del primo dei 21 interventi previsti, nessun serio confronto è stato avviato su quest’area d’importanza strategica per la città.
In questo modo anche sulle aree dismesse si possono agevolare speculazioni immobiliari che poco hanno a che fare con una corretta pianificazione, che può avvenire solo attraverso lo strumento urbanistico generale (il PGT), il cui rifacimento, pur avviato nel settembre dello scorso anno, non si sa bene a che punto sia. Si preferisce invece andare “caso per caso” con una serie di Piani attuativi, senza una visione d’insieme che stabilisca quali siano le previsioni complessive per Monza (residenziali, produttive, terziarie e servizi) e quale sia l’idea di città e del suo funzionamento (es. per la mobilità).
Si preferisce ancora far fare nuova residenza di cui Monza certo non sente il bisogno, in una situazione di stagnazione del mercato immobiliare e in presenza di migliaia di alloggi e stanza vuote. Con il risultato per l’A.C. di fare cassa, senza la capacità di orientare le scelte del privato verso interventi che siano utili alla città, per il suo rilancio e la sua tutela ambientale e territoriale.
Noi chiediamo che venga portato al più presto in discussione nella città il nuovo PGT, con un percorso di reale partecipazione e venga frenata questa ondata di Piani attuativi che, complessivamente, peggiorano una situazione cittadina, spesso già sull’orlo del collasso. La associazioni e i comitati si attiveranno per far conoscere alla città ciò che sta accadendo e che cosa potrebbe accadere nel futuro.

IL COORDINAMENTO DELLE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE 
E DEI COMITATI DI CITTADINI DI MONZA

Gli articoli della stampa locale sulla vicenda



giovedì 2 gennaio 2014

ASSALTO AL PTCP

Il coordinamento ambientalista OSSERVATORIO PTCP (di cui Sinistra e ambiente è parte attiva), ha contribuito con le sue osservazioni, unite a quelle di altri gruppi, all'elaborazione del PTCP della Provincia di Monza e Brianza.
Alcune sono state accolte, altre no. Alcune aree sono state tutelate, altre meno, altre ancora non hanno ricevuto l'adeguata copertura per salvarle dal cemento. Insomma, questo PTCP ha luci ed ombre.
Cercare però di pianificare e di fermare il consumo indiscriminato di suolo che caratterizza la nostra Provincia (al primo posto in Italia, ancor prima di Napoli), pare essere inaccettabile per molti.
Così stiamo assistendo ad una serie di ricorsi al TAR da parte di molte amministrazioni comunali, che indipendentemente dall'appartenenza politica, ritengono troppo restrittive o lesive le normative del PTCP relative ai capitoli Aree Agricole Strategiche, Rete verde e Ambiti d'Interesse Provinciale.
Restrittive perchè non gli consentono di continuare a CEMENTIFICARE il territorio.

A BERNAREGGIO, all'amministrazione non piace che siano state accolte le richieste degli ambientalisti per la tutela del Paleoalveo e dell'area agricola a est di Bernareggio (leggi qui). Ora apprendiamo, grazie agli amici del blog Brianza Centrale, che la giunta ha stanziato 27.000 euro per ricorre contro il PTCP con la motivazione che "risulta gravemente lesivo degli interessi comunali".

Lesivo perché garantisce più tutela delle aree verdi rispetto al PGT? 
(cit. da Brianza Centrale)
Anche Confindustria dice la sua contro il PTCP, preannunciando un ricorso al TAR con la motivazione che il PTCP "lede diritti acquisiti".
Quali sono i diritti acquisiti cui si fa genericamente riferimento ? 
Ci risulta che i diritti acquisiti, in urbanistica, sono quelli dei Piani Attuativi approvati e VIGENTI, peraltro salvaguardati nel PTCP, visto che per la Provincia di MB queste situazioni vengono "fatte salve" in modo diversificato, all'interno dei vari meccanismi di tutela previsti dal PTCP.
Se un piano di sviluppo aziendale è parte di un piano attuativo già approvato e vigente negli strumenti urbanistici comunali prima della data d'adozione del PTCP, non c'è nessun rischio di stralcio.
Diverso il discorso se si chiede di andare oltre. In questo caso vengono applicati i contenuti previsti nelle Norme di Piano del PTCP, in funzione della classificazione data all'area in oggetto.

Tra le righe traspare, purtroppo, il solito ricatto occupazionale relativo "a piani di sviluppo e nuove assunzioni". Ci sarà forse qualche legame con la vicenda della rilocalizzazione della Cartonstrong di cui ci siamo occupati ? Vedi qui e qui.
E le aree dismesse con il loro riutilizzo ? Perchè non se ne parla mai ?
Come mai i cosidetti "piani di sviluppo" al di là di qualche sparuto caso, sono sempre su aree agricole ?
Sarà forse perchè un'area agricola costa pochissimo, mentre il riutilizzo di aree dismesse comporta, spesso, il rischio di BONIFICHE complicate e costose ?

Rispetto alla posizione di Confindustria, non ha tardato a pronunciarsi il Presidente della provincia Dario Allevi (vedi articolo sempre di MBNews).
Lo ha fatto però per "tranquillizzare" gli imprenditori, cercando altresì di deviare tatticamente e furbescamente il problema sul non ancora nato (perchè in attesa di delibera sulle modalità operative) OSSERVATORIO PROVINCIALE istituzionale della Provincia.
Non è che si tratta di un maldestro tentativo per coprirsi rispetto a volontà politiche che invece SONO PROPRIE della Giunta Provinciale ?
Resisterà la Provincia e resisterà Allevi ai ricorsi al TAR per difendere e confermare i gradi di tutela del PTCP o si cadrà nel solito vizio di "aprire" a concessioni e deroghe in nome delle "compatibilità economiche" ?

-------------------------------------------------------

Da MB News

Nuovo Ptcp, via libera al ricorso al Tar: 

Confindustria contro la Provincia

Nuovo Ptcp, via libera al ricorso al Tar: Confindustria contro la Provincia
E’ in un mare di guai il nuovo Piano territoriale di coordinamento della Provincia. Fra poche ore Confindustria Monza a Brianza dovrebbe depositare un ricorso al Tribunale amministrativo contro il documento fortemente voluto dalla giunta targata di centro destra guidata da Dario Allevi per mettere un freno al consumo di suolo. Sotto accusa sono finiti quei passaggi in cui, secondo l’associazione di categoria che rappresenta il mondo imprenditoriale brianzolo, intacca i diritti acquisiti delle aziende.
In altre parole, decine di aziende si sono lamentate perché i loro piani di espansione su aree confinanti ai loro insediamenti sarebbero stati bloccati dal Piano. Il dato di partenza del Piano evidenzia che in Brianza le aree urbanizzate hanno già raggiunto il 54% del territorio complessivo, pari a circa 219 kmq. Il consiglio provinciale ha confermato così la proposta formulata dalla giunta che prevede forme diversificate di tutela per il 92% della superficie restante.
Andrea Dell'Orto
Andrea Dell'Orto
Restano libere, pertanto, aree pari a 14,73 kmq, ovvero solo il 3,6% dell’intera superficie, nelle quali verranno comunque applicate le misure di compensazione territoriale previste per gli interventi a consumo di suolo. Tuttavia, questa strategia sta risultando indigesta al mondo imprenditoriale brianzolo. E Confindustria ha così deliberato la presentazione del ricorso entro il 23 dicembre, data ultima entro la quale espletare l’operazione di deposito. “Non abbiamo niente contro la Provincia – ha commentato il presidente, Andrea dell’Orto -. Collaboriamo su molti fronti e non abbiamo assolutamente nulla contro la linea verde del Piano. Tuttavia, riteniamo che in diversi punti interferisca con alcuni diritti acquisiti delle aziende, congelandone i piano di sviluppo e bloccando anche nuove assunzioni”.
Nel frattempo, la Provincia ha organizzato per mercoledì 18 dicembre all’Urban Center di Monza, a partire dalle 9.30, l’incontro di approfondimento sulla Pianificazione Territoriale della Brianza al quale sono invitati tutti i Comuni e le Associazioni di categoria interessate. Fino a questo momento sono stati presentati sei ricorso contro il Piano, ma molto probabilmente ne arriveranno parecchi altri proprio sul filo di lana.

Ricorso contro il Ptcp, Allevi: 

“La Provincia non ostacolerà lo sviluppo delle aziende”

Ricorso contro il Ptcp, Allevi: "La Provincia non ostacolerà lo sviluppo delle aziende"La Provincia non metterà i bastoni fra le ruote delle aziende che vogliono espandersi e creare nuovi posti di lavoro”. Con queste parole Dario Allevi, presidente della Provincia di Monza, ha commentato la decisione di Confindustria Monza e Brianza di presentare un ricorso al Tribunale amministrativo regionale contro il nuovo Ptcp, il Piano territoriale di coordinamento che mette un freno al consumo di territorio.
In Brianza le aree urbanizzate hanno già raggiunto il 54% del territorio complessivo, pari a circa 219 kmq e il Consiglio provinciale ha confermato la proposta della giunta di centro destra che prevede forme diversificate di tutela per il 92% della superficie restante. Secondo decine di aziende, tuttavia, il documento limiterebbe diritti acquisiti e impedirebbe progetti di espansione che prevedono anche nuove assunzioni. Da qui, la decisione di dare via libera a un ricorso al Tar. Il documento non è stato ancora depositato. I termini scadono lunedì e le dichiarazioni di apertura rilasciate da Allevi potrebbero far fare retromarcia agli imprenditori.
I rapporti con Confidustria sono ottimi – ha aggiunto il presidente Allevi -. Credo che attraverso l’osservatorio sul Ptcp sia possibile effettuare degli approfondimenti e trovare un punto di incontro”.
Il messaggio è arrivato forte e chiaro all’orecchio del presidente di Confindustria, Andrea dell’Orto, che a sua volta ha ribadito la volontà di andare fino in fondo col ricorso, ma al tempo stesso ha annunciato una nuova riunione di giunta durante la quale verrà presa in considerazione la posizione di Allevi.

------------------------------------------------------

Pioggia di ricorsi in Provincia contro il Piano territoriale

di Monica Guzzi da il Giorno

SEI RICORSI fanno tremare il Piano territoriale di coordinamento varato a luglio dalla Provincia. E c’è ancora una settimana di tempo per presentarne altri, poiché il termine scadrà lunedì prossimo.
Ce n’è abbastanza per far preoccupare Palazzo Grossi, che lancia un appello ai sindaci perché collaborino a frenare il consumo di suolo in Brianza e organizza un convegno (appuntamento domani all’Urban Center dalle 9.30 alle 12.30) per spiegare meglio la filosofia del Ptcp. «Crediamo molto in questo Piano, il primo studiato ad hoc per la Brianza - dicono in un comunicato il presidente Dario Allevi e l’assessore provinciale al Territorio Cristiano Crippa - e ci appelliamo ai comuni perché siano nostri alleati nel mettere in campo le azioni previste dal Piano a difesa del poco suolo libero rimasto, con un occhio di riguardo alla salvaguardia dell’attrattività e della competitività del nostro territorio». Il dato di partenza evidenzia che in Brianza le aree urbanizzate hanno già raggiunto il 54 per cento del territorio complessivo, pari a circa 219 chilometri quadrati.
Il Piano prevede forme diversificate di tutela per il 92 per cento della superficie restante: Plis (circa 48 chilometri quadrati), Ambiti agricoli strategici (circa 100), Rete verde di ricomposizione (circa 119), Ambiti di interesse provinciale (circa 21) e Parchi regionali (circa 67). Restano liberi 14,73 chilometri quadrati, solo il 3,6 per cento della superficie.